Brionvega Algol

Algol Arancio (esaurito)

completo di valigia RONCATO CIAK

° Mobile in materiale lavabile colore Arancio

° Cinescopio 10"

° 5 setting video predefiniti

° Altoparlante a banda larga

° Standard video: PAL - NTSC via SCART / Opzionale: PAL - SECAM L - NTSC via SCART

° TXT con 8 pagine di memoria

° Video input: Scart, SVHS

° Presa cuffia + uscita RCA

° Dimensioni (LxHxP) cm: 27,5x26,5x35

° Peso: 7 Kg

° Telecomando multifunzione ed ergonomico

° Non dotato di decoder digitale terrestre (possibile collegare decoder esterno via scart)

Algol Nero (esaurito)
completo di valigia RONCATO CIAK

° Mobile in materiale lavabile colore nero

° Cinescopio 10"

° 5 setting video predefiniti

° Altoparlante a banda larga

° Standard video: PAL - NTSC via SCART / Opzionale: PAL - SECAM L - NTSC via SCART

° TXT con 8 pagine di memoria

° Video input: Scart, SVHS

° Presa cuffia + uscita RCA

° Dimensioni (LxHxP) cm: 27,5x26,5x35

° Peso: 7 Kg

° Telecomando multifunzione ed ergonomico

° Non dotato di decoder digitale terrestre (possibile collegare decoder esterno via scart)

Algol Bianco (esaurito)

° Mobile in materiale lavabile

° Cinescopio 10"

° 5 setting video predefiniti

° Altoparlante a banda larga

° Standard video: PAL - NTSC via SCART / Opzionale: PAL - SECAM L - NTSC via SCART

° TXT con 8 pagine di memoria

° Video input: Scart, SVHS

° Presa cuffia + uscita RCA

° Dimensioni (LxHxP) cm: 27,5x26,5x35

° Peso: 7 Kg

° Telecomando multifunzione ed ergonomico

° Non dotato di decoder digitale terrestre (possibile collegare decoder esterno via scart)

La storia

IL televisore Brionvega Algol disegnato da Marco Zanuso e Richard Sapper nel 1964 ha inaugurato la tipologia moderna del televisore, rimanendo a tutt'oggi un modello insuperato di sofisticazione tecnologica e invenzione formale. Algol è il primo portatile a rompere la rigidità della postazione televisiva inaugurando un uso libero e disinvolto dell'apparecchio televisore.
"Precedenti non ce n'erano quindi bisognava cominciare letteralmente da zero" annotano Marco Zanuso e Richard Sapper.
Algol porta a compimento la ricerca sugli apparecchi televisivi maturata da Zanuso e Sapper in anni in cui la televisione iniziava a popolare gli interni domestici attraversati dal flusso di immagini trasmesse dai loro schermi televisivi: l'inclinazione del cinescopio che si allunga verso l'alto per favorire la visione dello schermo da qualsiasi posizione stabilisce una soluzione formale del tutto nuova, rivoluzionaria rispetto all'immagine ingombrante di apparecchi monumentali e pieni di retorica allora in voga.
Più che un televisore Algol rappresenta l'archetipo stesso del televisore. E' infatti il primo oggetto domestico a rappresentare la funzione televisiva senza prendere a prestito stili superati o immagini prevedibili. Nell'anticipare comportamenti e abitudini ancora in via di definizione ha saputo stabilire un assoluto nella modernità tanto che la sua forma riconoscibile si fa notare tra gli oggetti della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. 

Il comportamento ovvero il televisore Algol
(designer Marco Zanuso e Richard Sapper, collaboratore).
L'aver risolto brillantemente le istanze tecnologiche e l'aver trovato una forma congruente non costituisce ancora una ottimizzazione del processo progettuale.
"Occorre sviluppare - è Zanuso che parla - e ulteriormente precisare i termini del rapporto ergonomico con l'oggetto. Così infatti ci rendemmo conto dell'esigenza di porre lo schermo ad un opportuno angolo di visione, per facilitare lo spettatore.
La forma dello schermo (una forma diversa, più squadrata e a spigoli più vivi) era ancora la generatrice di tutto l'oggetto, ma secondo nuove modalità.
Le batterie furono separate dal televisore vero e proprio e incorporate in un volume complementare, quasi svolgimento di quello principale. La maniglia fu completamente incassata per valorizzare al massimo l'intenzione formale di partenza.
Nel frattempo molti circuiti si erano ulteriormente miniaturizzati.
Fu così possibile disporre tutto l'insieme dei circuiti, dei gruppi di alimentazione, dei gruppi di sintonia secondo un nuovo schema.
E' stato concepito a questo proposito un involucro di metallo (con funzione schermante) fatto a scatola e apribile verso il basso; tutti i principali componenti dei circuiti furono disposti all'interno. Il cinescopio risultò così come fasciato dalle quattro facce, della "scatola" metallica. Questo sistema, ha permesso di concepire un volume compatto e definito entro i limiti perimetrali del nuovo cinescopio".
(tratto da "in Argomenti e immagini di design-1971).

Marco Zanuso

Nato a Milano nel 1916, muore nel 2001, architetto, urbanista e designer. Si laurea in architettura nel 1939. Animatore fin dal dopoguerra del dibattito culturale nel Movimento Moderno è membro dei CIAM (Congrès Internationaux d'Architecture Moderne) e dell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), dal 1947 al 1949 Condirettore di Domus con Ernesto N. Rogers nel 1946-47 e redattore di Casabella negli anni cinquanta, ottiene più volte il riconoscimento della medaglia d'oro (VIII, IX, X, XI, XIII Triennale) e consegue il gran premio della Triennale nelle edizioni IX, X, XIII. Partecipa alla fondazione dell'ADI 1954 e alla creazione del premio Compasso d'Oro nel 1956. L'attività di architetto e designer gli fanno guadagnare il Compasso d'Oro negli anni 1956, 1962, 1964, 1967 e alla carriera nel 1985. Tra le architetture occorre ricordare i complessi per Olivetti in Sud America, stabilimento Necchi a Pavia e il Nuovo Piccolo Teatro di Milano; tra i progetti di design vanno menzionati quelli per Arflex, Brionvega, Borletti, Gavina, Bonacina, Kartell, Siemens. Svolge attività didattica presso il Politecnico di Milano. Diversi suoi pezzi sono presenti nella collezione di Design del Museum of Modern Art di New York.

Richard Sapper

Nasce nel 1932 a Monaco, muore nel 2015. Qui studia filosofia, grafica, ingegneria ed economia politica. Tra il 1956 e il 1958 lavora nell'ufficio progetti della Mercedes Benz. Nel 1958 si trasferisce a Milano. Inizialmente, lavora con Gio Ponti, in seguito per la Rinascente. Insieme a Marco Zanuso, progetta radio e televisori per Brionvega, il telefono Grillo per la Siemens, mobili e lampade ed altro ancora. Tra il 1970 e il 1976 è consulente alla Fiat ed alla Pirelli per automobili e accessori; in seguito, per IBM in tutto il mondo.
Dal 1986, insegna alla Hochschule für angewandte Kunst di Vienna. Tra i suoi lavori più conosciuti, figurano i bollitori per Alessi (1984) e la lampada Tizio (1972) per Artemide.
Riceve cinque volte il Compasso d'Oro.